mercoledì 8 agosto 2012

La collina degli stivali

1969, di Giuseppe Colizzi. Con: Terence Hill, Bud Spencer, Woody Strode, Lionel Stander, Glauco Onorato, Luciano Rossi, Victor Buono, Eduardo Ciannelli.



Ultimo capitolo della trilogia di Giuseppe Colizzi, La collina degli stivali è un film strano, che viaggia a due velocità. La prima parte del film, infatti, è davvero notevole sotto molti punti di vista: la regia raffinata di Colizzi, l'interpretazione di Terence Hill (al suo massimo in ambito extra "sorrisi & cazzotti"), che dimostra di essere davvero bravo nella parte del pistolero un po' meno infallibile del solito, braccato come una lepre durante una battuta di caccia, e l'ambientazione - insolita e fascinosa - circense (qua i classici nani e ballerine ci sono non solo metaforicamente), che sembra quasi voler essere un omaggio in filigrana a Fellini.

Al giro di boa, per contro, la pellicola imbocca una strada tortuosa. La sceneggiatura si fa via via sempre più macchinosa e il ritmo, di conseguenza, scende, fino a far divenire la trama faticosa da seguire. Anche l'aver messo in secondo piano il personaggio interpretato da Bud Spencer non è del tutto comprensibile, visti i risultati non trascurabili che il gigante partenopeo aveva ottenuto quale co-protagonista accanto a Terence Hill in Dio perdona... io no! e I quattro dell'Ave Maria.
Il finale è pasticciato, non è la degna chiusura che la trilogia avrebbe meritato, con scazzottate surreali, sordomuti che riacquistano udito e favella, e un happy ending che sembrerebbe appartenere più alla commedia di bassa lega, nonostante tutta la serie di morti ammazzati che i protagonisti e gli antagonisti si lasciano alle spalle per tutta la durata del film.
Nota di colore: partecipazione al film schizofrenica per Glaudo Onorato, che dà il fisico al villain Finch (venendo, per forza di cose, doppiato!) e, come di consueto, la voce a Bud Spencer.
Musiche di Carlo Rustichelli e Riz Ortolani. Molto bello e un po' insolito il motivo jazzato che apre il film e che poi verrà ripreso più volte nel corso della narrazione.

1 commento:

  1. Il gigante partenopeo Bud Spencer, bello soprannome. Mi piace.
    Devo rivedere alcuni film degli illustri Terence e Bud.

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