mercoledì 11 luglio 2012

1.000 Dollari sul nero


1966, di Alberto Cardone. Con: Anthony Steffen, Gianni Garko, Erika Blanc, Franco Fantasia, Sieghardt Rupp, Angelica Ott, Daniela Igliozzi.



Film nerissimo, di ispirazione biblica - come testimonia anche la citazione finale dal Levitico - dal titolo geniale: mille dollari rappresentano il valore della collana che indossa la madre dei due protagonisti, perennemente vestita in nero. L'idea verrà poi replicata da Cardone medesimo con Sette dollari sul rosso dello stesso anno.
Per la prima volta appare il personaggio di Sartana, già qui interpretato da (un notevole) Gianni Garko, che fa il pazzoide manco fosse Kinski (a cui assomiglia anche fisicamente, per l'occasione) e che "lascia ai blocchi" l'altro protagonista, Anthony Steffen (al secolo Antônio Luiz de Teffé von Hoonholtz), bravino ma un po' legnoso. Sartana, tuttavia, è totalmente disallineato con il personaggio che diverrà poi il protagonista della  fortunata serie: qua, infatti, egli è dipinto come un folle, luciferino e sanguinario, che utilizza come rifugio un tempio precolombiano e bacia un medaglione prima di accoppare qualcuno. E di gente, con la sua ammazzacristiani, ne sforacchia parecchia.

Da notare, la copiosa presenza di personaggi femminili (almeno quattro quelli rilevanti ai fini della storia), solitamente assenti o molto marginali nei western all'italiana, a fare da collante e da propulsore a questa libera trasposizione tra polvere e pistole della vicenda di Caino e Abele.
Fondamentalmente, un western di un pessimismo estremo, dove l'idea del male - vincente sul bene - presente in ogni essere umano, domina la pellicola dall'inizio alla fine.
Il finale, nonostante a morire sia "Caino", è di un'amarezza infinita.


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