giovedì 5 luglio 2012

Blindman

1971, di Ferdinando Baldi. Con: Tony Anthony, Ringo Starr, Lloyd Battista, Magda Konokpa, Agneta Eckemyr, Raf Baldassarre, Marisa Solinas.


Il sospetto che si trattasse di una "cagata pazzesca" (cit.), considerato che siamo al cospetto di una storia basata sulle avventure di un pistolero cieco, prima della visione del film c'era ed era assolutamente legittimo. E invece, sarà per la follia squinternata e beffarda dell'attore/autore (di culto fra gli appassionati del western all'italiana) Tony Anthony (al secolo Roger Pettito), sarà per la regia più che diligente di Ferdinando Baldi, sarà per la presenza sorprendentemente efficace di Ringo Starr nei panni di Candy, fratello pazzoide e spietato del villain principale Domingo, sarà per l'abbondanza di pulzelle (per di più spesso e volentieri con le chiappe al vento: assolutamente memorabile la scena che vede Magda Konokpa legata nuda ad un palo nel mezzo della piazza), inusuale per il genere, fatto sta che la pellicola funziona.
Il film (che a conti fatti richiama il mito letterario giapponese di Zatoichi, il samurai cieco, riportato pochi anni fa sul grande schermo da Takeshi Kitano: non a caso, Blindman ebbe grande successo nelle terre del Sol Levante) è l'estremizzazione del personaggio già messo in scena da Tony Anthony nei suoi film precedenti (Un Dollaro tra i denti, Un uomo, un cavallo, una pistola e Lo straniero di Silenzio, diretti da Luigi Vanzi), che a sua volta già rappresentava la mezza parodizzazione dello "straniero senza nome" di leoniana memoria, incarnato da Clint Eastwood nella Trilogia del Dollaro.

Il Cieco è un personaggio amorale, cinico, violento, scorretto e interessato solo al denaro, che ammazza le donne e spara alle spalle ad un uomo ormai disarmato (nel duello finale, che mai come questa volta è stato meschino e privo di connotazioni epiche: la stessa componente catartica viene pesantemente compromessa dal modus operandi), ma anche vittima di pestaggi inusitati e "scherzi da prete", come quello del serpente nel piatto, dovuti per lo più alla sua condizione di non vedente, inusuale e grottesca per un pistolero.
Straniante e delirante (ma bellissima) la scena del funerale di Candy (Ringo Starr), con tutto il paese pittato a nero per volere del fratello Domingo e la messa in scena di una serie di riti che visamente sembrano essere un bizzarro connubio tra la cultura occidentale e quella nipponica, con tanto di tentata celebrazione di matrimonio... del defunto!

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