mercoledì 11 luglio 2012

... e per tetto un cielo di stelle

1968, di Giulio Petroni. Con: Giuliano Gemma, Mario Adorf, Magda Konokpa, Federico Boido, Julie Ménard, Sandro Dori, Anthony Dawson.

Giulio Petroni è un regista dotato di gran classe, e lo si capisce fin da subito, dalla splendida e sanguinosissima ouverture del film, che culmina nella meravigliosa – e per me poetica – scena in cui Gemma ed Adorf, senza proferire verbo, si incontrano e si improvvisano becchini.
Ciò detto, è d’uopo rimarcare che il film è senza dubbio stato uno dei primi (se non il primo) a mescolare toni più consoni alla commedia con gli stilemi più canonici (e “seriosi” – anche se spesso ironici – e violenti) dello spaghetti western delle origini, e non penso di essere eretico nell’affermare che la ben assortita coppia Gemma-Adorf abbia rappresentato qualcosa in più che una vaga ispirazione per la nascita dell’assai più celebre duo Bud Spencer/Terence Hill, che sarebbe esploso da lì ad un paio d’anni con il celeberrimo Lo chiamavano Trinità di Enzo Barboni.
Qualcosa di simile si era già forse intravisto con il Gemma/Ringo di Duccio Tessari, ma in quel caso eravamo più dinnanzi a toni scanzonai e "leggeri", non ad abbozzi di comicità tout court.
Premesso che le parti più comiche sono ottime e divertenti, e che, come ho detto, quelle più violente e dai toni più cupi sono assolutamente perfette, forse l’unico difetto del film, è la mancanza di un perfetto raccordo tra i registri diversi, tra la scazzottata acrobatica o i dialoghi brillanti ed i morti (cruentemente) ammazzati (qua i cattivi sono cattivi veri, e anche ben caratterizzati, non parodie di villains a totale servizio della commedia)
. Che poi, a ben vedere, non è necessariamente un difetto, fa parte del gioco anche l'intento di spiazzare lo spettatore con proposte fuori dagli schemi, intento che, in questo caso, è perfettamente riuscito, a differenza di quanto per contro avverrà negli anni a seguire con la deriva comicarola post Trinità dei c.d. fagioli western.
Giuliano Gemma e Mario Adorf

3 commenti:

  1. Ciao! Bentrovato questo blog. A me piace molto questo film, lo vedo peculiare e bellino. Anch'io penso che la coppia Gemma-Adorf è un antecedente di Trinità, anche se senza tanti tratti comici. Dirò un po' di più, anche la coppia Gemma-Benvenuti nel film "Vivi o preferibilmente morti". Spiego un po' questo nel mio blog, ispirato sopratutto nella carriera di Giuliano Gemma. http://epertettouncielodistelle.blogspot.com.es/2012/02/e-per-tetto-un-cielo-di-stelley-por_11.html
    Dimenticavo presentarmi. Sono Belén, spagnola. Un piacere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Belén, please to meet you! I dont't try to write in spanish, it would be really like talking about astrophysics for me...
      I've taken a look to your blog, and it seems very good! I'll surely read it with more attention.
      See you soon.
      Paolo

      Elimina
  2. Ho rivisto stasera, per il mio secondo volume sullo spaghetti western, "Vivi o, preferibilmente, morti" e devo dire che il film estremizza quando visto con "E per tetto un cielo di stelle" e spiana la strada a c.d. fagioli western. Un film davvero molto grottesco che tende al demenziale (volontario), ci sono delle sequenze memorabili (il banchiere che gioisce per il rapimento della figlia "rompi coglioni", Nino Benvenuti ingessato da capo a piedi imbracato da improbabili verricelli e battute esilaranti a non finire).

    RispondiElimina